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L’ambizione di basare le proprie scelte sulla consapevolezza piuttosto che sul pregiudizio è, almeno in teoria, aspirazione di chiunque, in ogni ambito della vita quotidiana. Tuttavia, fattori quali complessità delle tematiche, inadeguatezza dei canali di comunicazione, interessi particolari e, perché no, reticenza al cambiamento di realtà consolidate, rappresentano spesso un forte limite alla maturazione di una coscienza su specifiche questioni.

Tale costatazione è quanto mai evidente nell’ambito delle tematiche ambientali, in particolare per ciò che riguarda i rifiuti ed i loro effetti sulla salute, argomento cui alla faziosità ed agli interessi di parte si aggiungono aspetti emotivi, che troppo spesso finiscono per confinare il dibattito all’interno di una logica manichea, in cui la necessità di sviluppo economico sembra confliggere con la salvaguardia ambientale, in cui tutto si riduce all’espressione di favore o contrarietà nei confronti di un approccio, di un modello o di una tecnica di gestione. A titolo di esempio si cita un episodio di cronaca recente, in cui esponenti del governo esprimevano opinioni diametralmente opposte sul tema della gestione dei rifiuti, per cui all’incenerimento, sostenuto dall’uno, si contrapponeva la logica del riciclo, sostenuta dall’altro, come se le due soluzioni fossero necessariamente alternative ed antitetiche, a riprova del fatto che esiste tutt’oggi una lacuna di conoscenza a tutti i livelli. In questo campo infatti, anche il mondo accademico mostra dei limiti, per lo più imputabili ad un approccio monodisciplinare, che priva anche gli studi più pregevoli di una visione globale, e quindi della concretezza necessaria a risvolti applicativi su larga scala.

È proprio in tale contesto che nasce il Comitato Interdisciplinare Rifiuti e Salute (CIRS), un’iniziativa su base volontaria aperta a tutti coloro che, seppur in settori diversi, abbiano maturato esperienza e professionalità nell’ambito della tematica, e che quindi possano contribuire secondo una logica multidisciplinare alla formulazione di una linea condivisa sulla gestione dei rifiuti, in sinergia con le istituzioni.

La costituzione del Comitato, coordinato dal Prof. Raffaello Cossu, già Ordinario di Ingegneria Sanitaria Ambientale dell’Università di Padova, e dalla Prof.ssa Margherita Ferrante, Ordinario di Igiene dell’Università di Catania, è stata inaugurata il 24 gennaio 2019 a Roma, con un incontro presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari a cui, oltre agli esperti del settore quali ingegneri, chimici, medici, giuristi, giornalisti ecc., hanno partecipato diversi rappresentanti delle istituzioni, tra cui il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

Ad una parte introduttiva in cui si definivano obiettivi generali ed aspetti organizzativi del Comitato è seguito un dibattito aperto in cui sono state presentate numerose istanze che hanno delineato sin da subito un’agenda ricca di contenuti. I lavori del comitato, che si riunirà con frequenza cadenzata nell’arco di un biennio, sono finalizzati alla redazione di linee guida a supporto del decisore politico nella pianificazione della gestione dei rifiuti.

Esempi di esperienze analoghe già concluse con successo, quali il Comitato Tecnico Terreni Contaminati, lasciano auspicare un’attività proficua, che dia un contributo concreto nella comprensione di una tematica complessa e spinosa come quella in questione. The Anthropic Times si propone di seguire l’iniziativa pubblicando resoconti periodici sull’attività del CIRS, a cui augura sinceramente buon lavoro.